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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, I, 38
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originale
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[38] At Persaeus eiusdem Zenonis auditor eos esse habitos deos, a quibus aliqua magna utilitas ad vitae cultum esset inventa, ipsasque res utiles et salutares deorum esse vocabulis nuncupatas, ut ne hoc quidem diceretilla inventa esse deorum, sed ipsa divina; quo quid absurdius quam aut res sordidas atque deformis deorum honore adficere aut homines iam morte deletos reponere in deos, quorum omnis cultus esset futurus in luctu.
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traduzione
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38. Perseo un altro discepolo di Zenone, afferma che gli uomini finirono per venerare come d?i tutti coloro che
avessero validamente contribuito con le loro scoperte al progresso della civilt? e col designare col nome degli d?i
persino le utili e vantaggiose novit? da essi introdotte fino al punto di sostenere che quelle tanto decantate scoperte non
fossero opera degli d?i ma avessero esse stesse natura divina. Ma che vi pu? essere di pi? assurdo dell'elevare alla
dignit? divina delle realt? materiali prive di ogni valore e di ogni prestanza o dell'annoverare fra gli d?i degli uomini
usciti da questa vita ai quali l'unico onore che si possa rendere rimane quello del compianto?
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